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- Mancano i pagamenti PAC per oltre 182.000 ettari di pascolo cespugliato.
- A rischio 26 milioni di euro per le sole PLT.
- Aree interne dipendono dai contributi europei per la sopravvivenza.
L’allarme del Centro Studi Agricoli: Burocrazia e Pagamenti PAC Minacciano il Futuro dell’Agricoltura Sarda
Il settore agricolo sardo si trova di fronte a una sfida cruciale, con il Centro Studi Agricoli (CSA) che lancia un allarme pressante riguardo alla complessità burocratica e ai ritardi nei pagamenti PAC. Questi ostacoli, secondo il CSA, rischiano di compromettere seriamente il futuro dell’agricoltura e dell’allevamento nella regione. Il presidente del CSA, Tore Piana, ha espresso forte preoccupazione in vista dell’assemblea regionale convocata per il 3 maggio, sottolineando la necessità di una revisione e semplificazione delle norme burocratiche come condizione sine qua non per evitare il declino del comparto.
La situazione è resa ancora più critica dai mancati pagamenti relativi alla Domanda Unica PAC 2024, in particolare per i terreni con pascolo cespugliato in PLT (Pratiche Locali Tradizionali). Secondo il CSA, oltre 182.000 ettari risultano ancora senza pagamento, nonostante le promesse dell’assessorato regionale all’Agricoltura risalenti a gennaio. Piana ha definito questa situazione “pesantissima” per le aziende agricole sarde, annunciando l’invio di una lettera formale all’assessore Gianfranco Satta e minacciando una manifestazione sotto il Consiglio Regionale in caso di mancato sblocco dei fondi entro dieci giorni.
Proposte Concrete per la Semplificazione e il Rilancio
Il CSA ha elaborato una serie di proposte concrete per affrontare le criticità del settore. Tra queste, spiccano:
La riduzione del numero di documenti richiesti e la semplificazione della modulistica per l’accesso ai bandi PSR, CSR e regionali.
Un’operatività più rapida degli iter amministrativi, incrementando la velocità delle risposte e migliorando il flusso comunicativo tra le strutture competenti e gli operatori agricoli. La celerità delle pratiche burocratiche rappresenta una priorità, concretizzandosi in tempi di risposta più brevi e in una comunicazione più efficace tra le autorità competenti e gli imprenditori agricoli.
La digitalizzazione dei servizi, tenendo conto delle difficoltà legate alla connessione internet nelle aree rurali e all’età media degli agricoltori.
L’introduzione della firma OTP come alternativa facoltativa alla firma digitale.
Una diversa strutturazione delle agenzie agrarie sarde, restituendo a Laore esclusivamente compiti di supporto all’agricoltura e concentrando in Argea Sardegna OP la gestione degli aiuti e delle compensazioni economiche. Una rimodulazione dell’assetto degli enti agricoli regionali appare necessaria, limitando il ruolo di Laore al solo supporto tecnico e trasferendo ad Argea Sardegna OP la responsabilità completa della gestione di sussidi e risarcimenti.
L’esternalizzazione delle procedure relative alle domande PAC e CSR dalla ditta Leonardo Spa, per trasferire la gestione direttamente all’amministrazione regionale. Affidare direttamente alla Regione la gestione delle istanze PAC e CSR, liberandole dalla gestione esterna di Leonardo Spa, rappresenta un cambiamento chiave.
Lo sviluppo di percorsi di formazione e assistenza tecnica a titolo gratuito per ottimizzare la gestione degli aspetti burocratici. Offrire programmi di formazione e consulenza specializzata gratuiti per agevolare gli operatori nel disbrigo degli adempimenti burocratici è una misura essenziale.
Il sostegno all’innovazione tecnologica in agricoltura e alla transizione verso modelli più efficienti.
Un altro punto cruciale è il rafforzamento del dialogo con le associazioni agricole radicate nel territorio, a condizione che siano dotate di regolare statuto, codice fiscale e almeno 500 iscritti o uno sportello CAA operativo in Sardegna. È fondamentale intensificare la collaborazione con le organizzazioni agricole territoriali, subordinando tale cooperazione al possesso di uno statuto valido, di un codice fiscale e alla dimostrazione di un numero minimo di aderenti o alla presenza di un centro di assistenza agricola attivo nell’isola.

Ritardi nei Pagamenti PAC: Una Minaccia per la Sopravvivenza delle Aziende Agricole
La questione dei ritardi nei pagamenti PAC è particolarmente grave, con il CSA che stima un ammanco di oltre 26 milioni di euro per le sole PLT e di 183 milioni di euro complessivi tra PAC e CSR. Questa situazione mette a rischio la sopravvivenza di numerose aziende agricole, soprattutto nelle zone interne, dove gli allevatori dipendono fortemente dai contributi europei per sostenere la propria attività.
Il CSA denuncia anche le anomalie generate dai sistemi di controllo basati sulla “Carta dei Suoli” e sull’algoritmo di intelligenza artificiale adottato da Argea, che creano ulteriori ostacoli per gli agricoltori. L’associazione ha chiesto ad Argea di completare i pagamenti nella prima decade di aprile, richiamando la responsabilità dell’amministrazione regionale per un impegno non mantenuto.
Verso un Futuro Sostenibile: Innovazione, Formazione e Dialogo
La semplificazione delle procedure, secondo Piana, non è solo una questione tecnica, ma una condizione necessaria per salvaguardare la competitività del settore, contrastare l’abbandono delle campagne e impedire la svendita delle terre agricole a grandi gruppi non sardi. Il CSA pone in risalto la rilevanza di alimentare l’innovazione tecnologica nel contesto agricolo, supportando finanziariamente il passaggio a schemi di lavoro più performanti ed ecocompatibili.
Altrettanto cruciale è la formazione degli agricoltori, per aiutarli a gestire la complessità burocratica e ad adottare le nuove tecnologie. Infine, il dialogo costante con le associazioni agricole radicate nel territorio è fondamentale per individuare le soluzioni più adatte alle esigenze specifiche del settore.
Un Appello alla Politica per Salvare l’Agricoltura Sarda
L’assemblea del 3 maggio rappresenta un momento cruciale per il futuro dell’agricoltura sarda. Il CSA lancia un appello alla politica regionale affinché adotti urgentemente le misure necessarie per semplificare la burocrazia, sbloccare i pagamenti PAC e sostenere l’innovazione e la formazione. Senza queste azioni, il rischio è quello di assistere al declino inesorabile del comparto agricolo sardo, con conseguenze devastanti per l’economia e la società dell’intera regione.
Ripartire dalle Radici: Un Nuovo Paradigma per l’Agricoltura Sarda
Amici, parliamoci chiaro. L’agricoltura è un’arte antica, un dialogo continuo con la terra. Una nozione base, ma fondamentale, è la rotazione delle colture. Alternare le coltivazioni su uno stesso terreno aiuta a preservare la fertilità del suolo, a ridurre la diffusione di parassiti e malattie e a migliorare la resa complessiva. È un principio semplice, ma che racchiude una saggezza millenaria.
E poi c’è l’agricoltura di precisione, un approccio avanzato che utilizza tecnologie come sensori, droni e software per monitorare e gestire le colture in modo mirato. Questo permette di ottimizzare l’uso delle risorse, ridurre gli sprechi e aumentare la produttività.
Ma al di là delle tecniche, ciò che conta davvero è la passione, l’amore per la terra e la consapevolezza che l’agricoltura è molto più di un semplice lavoro: è un modo di vivere, un legame profondo con le nostre radici. E allora, forse, è proprio da qui che dobbiamo ripartire, riscoprendo il valore di questa antica arte e guardando al futuro con occhi nuovi.