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- Legge Regionale n. 243 ha scatenato proteste nelle Marche.
- Risarcimenti solo digitali escludono chi ha difficoltà con la tecnologia.
- Soglia "de minimis" innalzata a 50mila euro nelle Marche.
- Manifestazione a L'Aquila il 13 maggio 2025 per gli agricoltori abruzzesi.
Agricoltori Marchigiani in Rivolta: Nuove Leggi sulla Caccia Accendono la Contestazione
La regione Marche è teatro di crescenti tensioni tra il mondo agricolo e le istituzioni a causa delle nuove normative sulla caccia e sulla gestione dei danni causati dalla fauna selvatica. La Legge Regionale n. 243, approvata il 18 giugno 2024, ha innescato un’ondata di proteste da parte delle principali organizzazioni agricole, tra cui la CIA Pesaro-Urbino, Confagricoltura e Copagri. Queste associazioni denunciano una mancanza di concertazione nella stesura della legge e un sistema di risarcimento danni che considerano “punitivo” per chi lavora la terra. La presidente della CIA Pesaro-Urbino, Sabina Pesci, ha espresso forte disappunto per il mancato accoglimento delle proposte avanzate dalle organizzazioni agricole durante la fase di discussione della legge.
Il Nodo Cruciale dei Risarcimenti: Un Sistema che Divide
Il cuore della discordia risiede nel nuovo sistema di risarcimento danni, giudicato “complesso, penalizzante e del tutto scollegato dalle reali esigenze del territorio” dalla CIA. Gli agricoltori sono chiamati ad attivarsi autonomamente per richiedere i risarcimenti, esclusivamente attraverso canali digitali, una modalità che esclude chi ha difficoltà con le nuove tecnologie. Inoltre, il regolamento impone agli agricoltori l’onere della prevenzione, attraverso recinzioni e dissuasori, pena la negazione del risarcimento. La valutazione dei danni e la decisione sulle colture da proteggere sono affidate a una commissione tecnica composta esclusivamente da funzionari regionali, escludendo le organizzazioni agricole dal processo decisionale. Un ulteriore elemento di criticità è l’inserimento del sistema nel regime “de minimis”, che limita gli importi erogabili in base alle soglie europee, una misura che, secondo la CIA, non tutela adeguatamente gli agricoltori, già duramente colpiti dai danni causati dalla fauna selvatica.

Abruzzo: Stessa Battaglia, Stesse Preoccupazioni
Anche in Abruzzo, il mondo agricolo è in fermento per la pressione insostenibile della fauna selvatica. CIA Abruzzo, Confagricoltura Abruzzo, Copagri Abruzzo e Liberi Agricoltori Abruzzo denunciano campi devastati, greggi attaccate, raccolti compromessi e un ecosistema sempre più sbilanciato. La proliferazione incontrollata di cinghiali, cervi, lupi e specie invasive sta mettendo in ginocchio l’intero comparto. Le associazioni lamentano l’inefficacia del piano di contenimento dei cinghiali, la sospensione del prelievo dei cervi a causa di una sentenza del TAR, l’avanzata della peste suina africana e i risarcimenti tardivi e insufficienti. Gli agricoltori abruzzesi si sentono abbandonati dalle istituzioni e annunciano una campagna di mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere interventi urgenti. Una manifestazione regionale è prevista a L’Aquila il 13 maggio 2025, davanti alla sede del Consiglio Regionale, per chiedere un impegno concreto da parte delle autorità.
Marche: Procedure di Risarcimento più Celeri, ma Basteranno?
In controtendenza, nelle Marche, Coldiretti annuncia l’attivazione di nuove procedure di risarcimento più celeri e dematerializzate per i danni causati dalla fauna selvatica. Le denunce diventano digitali, rendendo la procedura più tracciata e rapida. Coldiretti Marche si è adoperata per preparare il suo staff e assicurare un’assistenza di qualità ai coltivatori. Questa rivoluzionaria metodologia operativa agevolerà il controllo istantaneo della ripartizione delle segnalazioni, le tempistiche di gestione, l’ammontare dei danni dichiarati e l’effettivo risarcimento concesso. L’associazione si schiera al fianco degli agricoltori, non limitandosi alla sola fase di denuncia, ma impegnandosi attivamente nella costruzione di un sistema più equo ed efficiente. Coldiretti sottolinea che il problema del “de minimis” è stato superato, con l’innalzamento della soglia a 50mila euro. L’organizzazione si dichiara al fianco degli agricoltori non solo nella denuncia, ma anche nella costruzione di un sistema più giusto ed efficiente.
Verso un Futuro Sostenibile: Equilibrio tra Agricoltura e Fauna Selvatica
La convivenza tra attività agricola e fauna selvatica è una sfida complessa che richiede un approccio integrato e sostenibile. Le proteste degli agricoltori marchigiani e abruzzesi evidenziano la necessità di un dialogo costruttivo tra le istituzioni, le organizzazioni agricole e gli esperti del settore per trovare soluzioni condivise e durature. È fondamentale garantire un sistema di risarcimento danni equo e tempestivo, che tenga conto delle reali esigenze del territorio e che non penalizzi chi lavora la terra. Allo stesso tempo, è necessario implementare misure di prevenzione efficaci e sostenibili, che proteggano le colture e il bestiame senza compromettere l’equilibrio dell’ecosistema.
Ma cosa significa tutto questo per noi, semplici cittadini? Immaginate di essere un agricoltore che ha investito tempo e risorse nel proprio campo, solo per vederlo devastato da una mandria di cinghiali affamati. La frustrazione e la rabbia sarebbero comprensibili. Ecco perché è importante capire che l’agricoltura non è solo un’attività economica, ma anche un presidio del territorio, un custode del paesaggio e della biodiversità.
Una nozione base di agricoltura che si applica a questo tema è la rotazione delle colture, una pratica antica che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno per migliorare la fertilità del suolo, ridurre la diffusione di parassiti e malattie e, in alcuni casi, rendere il campo meno appetibile per la fauna selvatica.
A un livello più avanzato, si può parlare di agricoltura di precisione, che utilizza tecnologie avanzate come sensori, droni e software per monitorare le condizioni del campo e ottimizzare l’uso di risorse come acqua, fertilizzanti e pesticidi. Questo approccio può contribuire a ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura e a migliorare la convivenza con la fauna selvatica.
Riflettiamo: cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo, per sostenere un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente? Scegliere prodotti locali e di stagione, informarsi sulle pratiche agricole utilizzate dai produttori, partecipare a iniziative di sensibilizzazione e sostenere le organizzazioni che si battono per un’agricoltura più giusta ed equa. Ogni piccolo gesto può fare la differenza.
- Pagina con l'iter della Proposta di Legge n. 243, rilevante per l'articolo.
- Sito ufficiale CIA Agricoltori Italiani per conoscere le loro posizioni.
- Nuove modalità di risarcimento danni da fauna selvatica a partire dal 2025.
- Comunicato Regione Marche su incontro con associazioni agricole per danni fauna.