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- Nel 2025, il 31,5% delle aziende agricole in Italia è gestito da donne, secondo il CREA.
- Le aziende a guida femminile sono percepite come più innovative e orientate alla sostenibilità.
- Le imprenditrici affrontano sfide come l'accesso limitato al credito e la disparità di genere.
Il ruolo delle donne nell’agricoltura italiana
Nel cuore della campagna italiana, un cambiamento silenzioso ma potente sta plasmando il futuro del settore agricolo. Le donne hanno assunto un ruolo fondamentale, non solo come lavoratrici, ma come leader e innovatrici di un settore che da sempre rappresenta il fulcro dell’economia rurale del paese. Secondo i dati del CREA, ovvero il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria, al 2025, il 31,5% delle aziende agricole in Italia è gestito da donne. Questo dato non solo evidenzia l’importanza crescente delle donne in agricoltura, ma rappresenta anche una cesura rispetto a un passato dominato da una gestione tradizionalmente maschile.
Le aziende agricole a guida femminile sono percepite, e spesso si dimostrano, più innovative e orientate alla sostenibilità rispetto alle loro controparti maschili. Le imprenditrici riescono a coniugare la tradizione con la modernità, dando vita a modelli aziendali che non solo preservano l’ambiente, ma promuovono anche la biodiversità e il benessere socio-economico delle comunità rurali locali. Il loro ruolo è cruciale per mantenere viva la cultura e le tradizioni rurali italiane, pur essendo al contempo portatrici di cambiamento e modernità.
Le sfide delle imprenditrici agricole
Nonostante i progressi significativi, le donne in agricoltura affrontano ancora numerose sfide. A volte, ostacoli strutturali e finanziari minano la loro capacità di gestire e far crescere le loro imprese. L’accesso al credito, per esempio, rimane limitato, rendendo difficile l’investimento in nuove tecnologie o l’espansione delle attività esistenti. Molte di queste imprenditrici si trovano a dover gestire micro-imprese spesso ricavate dall’azienda di famiglia, con pochi ettari di terra e poca possibilità di crescita reale.
La questione della disparità di genere è un altro nervo scoperto. Nonostante molte di queste donne svolgano il lavoro di manager aziendali a tutti gli effetti, sono ancora spesso relegate in ruoli considerati meno nobili e quindi meno riconosciuti ufficialmente. Eppure, secondo l’associazione “Quelle del Latte”, che raggruppa donne attive nel settore della zootecnia da latte, le loro esperienze condivise dimostrano una forza collettiva che sta lentamente trasformando il volto del settore.
Innovazione e rete: la risposta al cambiamento
Una delle caratteristiche distintive delle donne in agricoltura è la loro apertura all’innovazione e la capacità di fare rete. Associazioni come Confagricoltura Donna e FIDAPA promuovono la circolarità e il networking tra imprenditrici, offrendo formazione e supporto per affrontare sfide sia economiche sia tecniche. Queste organizzazioni giocano un ruolo cruciale nella valorizzazione del lavoro femminile, sottolineando l’importanza della collaborazione in un settore le cui sfide vanno affrontate in maniera collettiva.
Non è raro trovare donne che sono pioniere di pratiche agricole sostenibili, come la permacultura o l’agricoltura biologica, che riducono l’impatto ambientale e promuovono un uso più efficiente delle risorse. Il loro sguardo al futuro è al contempo radicato in una profonda comprensione delle tradizioni e delle specificità territoriali.
I protagonisti di una nuova era agricola
Le storie personali delle imprenditrici come Paola Aguzzi e Adriana Busi dimostrano che il cambiamento non è solo possibile, ma è già in atto. Mentre Paola ha fatto strada come prima farm manager italiana, contribuendo a riscrivere le regole del settore, Adriana ha trasformato la sua esperienza familiare in una propria impresa di successo. Entrambe incarnano la determinazione e l’innovazione che caratterizzano le donne del settore agricolo oggi.
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Una nuova cultura agraria
Nel contesto di un’agricoltura orientata al futuro, la presenza femminile rappresenta un ponte fondamentale tra passato e innovazione. La loro spinta verso pratiche sostenibili e nuove metodologie è cruciale non solo per il settore agricolo, ma per l’ecosistema economico e ambientale nel suo complesso. Immergersi nella storia e nella tradizione agricola italiana ci permette di comprendere quanto lavoro e quanto progresso passi attraverso le mani di queste imprenditrici che, giorno dopo giorno, contribuiscono a costruire un futuro più resiliente.
Nota per i lettori: La permacultura è una tecnica agricola che combina principi di architettura, agricoltura sostenibile e design ecologico per creare ecosistemi produttivi e sostenibili nel tempo, un tema fortemente legato alle pratiche volute da queste imprenditrici. Se sei alla ricerca di una pratica avanzata, considera l’integrazione della rotazione delle colture con biofertilizzanti per rigenerare il suolo e promuovere la biodiversità. Come riflessione personale, considera l’impatto che ciascuno di noi può avere scegliendo di sostenere produttori agricoli consapevoli delle loro pratiche, favorendo così un ciclo economico virtuoso che restituisce valore alla natura e alla società.