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- Il settore agroalimentare è responsabile di oltre un terzo delle emissioni di gas serra.
- La concentrazione di CO2 è passata da 361 ppm nel 1995 a 427 ppm nel 2024.
- Il mercato biologico italiano ha raggiunto 9,1 miliardi di euro nel 2023, con una crescita del 135% nell'ultimo decennio.
- Solo il 48% degli italiani è disposto a pagare un sovrapprezzo del 10% per i prodotti biologici.
Nel contesto attuale di crescente preoccupazione per il cambiamento climatico, il settore agroalimentare è sotto pressione per ridurre il suo impatto ambientale. Questo è particolarmente rilevante considerando che la produzione di cibo è responsabile di oltre un terzo delle emissioni di gas serra, con gli allevamenti intensivi che contribuiscono in maniera significativa. La concentrazione di CO2 nell’atmosfera, che è passata da 361 ppm nel 1995 a 427 ppm nel 2024, sottolinea l’urgenza di azioni concrete. In questo scenario, il biologico emerge come una soluzione promettente. Secondo il Rapporto Bio Bank 2024, il mercato biologico italiano ha raggiunto un valore di 9,1 miliardi di euro nel 2023, con una crescita dell’8,7% rispetto all’anno precedente e del 135% nell’ultimo decennio. Questo incremento è sostenuto da un aumento del 6,7% nei consumi domestici e del 18,1% nei consumi fuori casa. Anche l’export ha visto un incremento dell’8%, raggiungendo 3,6 miliardi di euro.
La crescita del biologico in Italia e in Europa
In Europa, il mercato dell’agroalimentare biologico ha raggiunto i 135 miliardi di euro nel 2022, con una crescita dell’8,2% rispetto al 2021. Tuttavia, nonostante l’espansione generale, alcuni mercati storici del biologico stanno affrontando una lieve flessione nei consumi. In Italia, il biologico continua a prosperare, con il paese che si posiziona al primo posto per export e per numero di aziende di trasformazione. Le prime posizioni per numero di iniziative legate al biologico in Italia, sono occupate da Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto; alle spalle, invece, Trentino-Alto Adige e Marche spiccano per l’alta densità di queste attività. La crescente domanda di prodotti biologici è guidata principalmente dalla Gen Z e dai Millennials, che mostrano una maggiore consapevolezza e apprezzamento per i benefici del biologico.
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La percezione e le sfide del biologico tra i consumatori
Una ricerca condotta da CSO Italy ha rivelato che il 75% dei consumatori lombardi è soddisfatto dei prodotti biologici, con frutta e verdura al top delle preferenze. Tuttavia, nonostante l’aumento della consapevolezza sui benefici del biologico, il prezzo rimane una barriera significativa. Solo il 48% degli italiani è disposto a pagare un 10% in più per i prodotti biologici, mentre il 28% non è disposto a pagare un sovrapprezzo rispetto ai prodotti convenzionali. Questo divario tra percezione e azione evidenzia la necessità di strategie mirate per comunicare i benefici del biologico e ridurre il divario di prezzo percepito.
Il futuro del biologico: sfide e opportunità
Il biologico rappresenta una componente essenziale nella transizione verso un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Tuttavia, per sfruttare appieno il suo potenziale, è necessario affrontare le sfide legate alla percezione dei prezzi e alla mancanza di normative uniformi in Europa. Progetti come Made in Nature, che mirano a promuovere la qualità e la cultura dei prodotti biologici europei, sono cruciali per aumentare la consapevolezza e incentivare il consumo di prodotti biologici. Con il supporto di istituzioni e aziende, il biologico può diventare un pilastro fondamentale per un futuro più sostenibile.
In agricoltura, una nozione di base correlata al tema del biologico è la rotazione delle colture. Questa pratica consiste nell’alternare diverse colture su un determinato pezzo di terra nel corso di diversi anni per migliorare la fertilità del suolo e ridurre le malattie delle piante. È una tecnica fondamentale per mantenere la salute del suolo e aumentare la resa delle colture biologiche.
Una nozione avanzata è l’agricoltura rigenerativa, che va oltre il biologico tradizionale. Questa pratica si concentra sulla rigenerazione del suolo, l’aumento della biodiversità e il miglioramento del ciclo dell’acqua. L’agricoltura rigenerativa non solo riduce l’impatto ambientale, ma può anche contribuire a invertire i cambiamenti climatici sequestrando il carbonio nel suolo. Riflettendo su queste pratiche, possiamo considerare come l’adozione di metodi agricoli più sostenibili possa portare a un futuro più verde e sano per il nostro pianeta.