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- Scoperti 8 operai marocchini e indiani senza contratto regolare.
- Sanzioni per un totale di 40.000 euro per violazioni nel settore vinicolo e edile.
- Oltre 15 denunce di caporalato segnalate in Veneto da luglio a oggi.
Nel contesto di una verifica accurata operata dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Verona in sinergia con le squadre ispettive dello IAM a Torino e dell’ITL a Belluno, si è venuti a conoscenza di numerose infrazioni nelle attività agricole e logistiche nel territorio scaligero. Questo controllo si inserisce nell’ambito della campagna europea A. L. T. Caporalato D. U. E., mirante all’emersione delle pratiche illecite legate al lavoro nero e al caporalato accanto alla vigilanza sulla sicurezza negli ambienti lavorativi. Sono stati individuati 8 operai marocchini e indiani occupati senza contratto regolare per intervalli compresi fra poche settimane fino a due anni interi in condizioni clandestine. Le investigazioni hanno condotto all’emissione di un ordine sospensivo sull’attività imprenditoriale per mancata legalità dell’impiego dei dipendenti; tale decreto è stato revocato quando i lavoratori sono stati finalmente registrati correttamente dalle aziende coinvolte. Si rilevano anche tracce evidenti di una gestione oppressiva dei dipendenti ed omissioni riguardanti gli obblighi normativi su tutela della salute sul posto di lavoro, tra cui la mancata visita medica periodica ed assente istruzione obbligatoria degli addetti.
Fenomeni di Sfruttamento e Sanzioni
Le ispezioni condotte dai Carabinieri hanno rivelato ancora più irregolarità nel settore vinicolo, nell’edilizia e nei pubblici esercizi. Le verifiche si sono concentrate su tre aziende agricole dove sono stati accertati casi di non conformità alle norme che regolano sicurezza e salute lavorativa. Un totale di 29 impiegati è stato individuato, tra i quali ben 17 erano cittadini extracomunitari; questo ha portato a sanzioni per complessivi 40.000 euro. Gli illeciti registrati includevano l’omissione nell’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), inadeguata gestione delle situazioni d’emergenza e rischio elettrico per contatto diretto. Anche nel ramo edile le verifiche hanno fatto emergere la presenza di manodopera non regolarmente assunta con conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale coinvolta.
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Il Fenomeno del Caporalato e i Decreti Flussi
La questione del caporalato rimane un flagello nel settore agricolo italiano, dove i lavoratori sono obbligati a pagare somme elevate per ottenere il nullaosta al lavoro. In particolare in Veneto, il fenomeno si manifesta frequentemente con oltre 15 denunce segnalate dalla Flai-Cgil da luglio ad oggi. Sebbene i decreti flussi siano stati ideati per regolare l’arrivo di manodopera estera, tali norme sono state manipolate da reti criminali che accumulano ricchezza alle spalle dei braccianti agricoli. Molti lavoratori coinvolti provengono dall’India e sborsano cifre comprese tra i 10.000 e i 20.000 euro per un permesso di soggiorno e lavoro che ben presto si dimostra ingannevole; giunti sul territorio italiano si ritrovano senza contratto formale e forzati a prestazioni sotto condizioni disumane.
Conclusioni e Prospettive Future
Nel territorio veronese, le recenti ispezioni hanno svelato un diffuso sfruttamento della manodopera che richiede misure urgenti e concertate. Autorità locali unite ai sindacati stanno operando contro il fenomeno del caporalato nel tentativo di garantire condizioni più umane a tutti i lavoratori. Il percorso verso una piena regolarizzazione rimane tuttavia lungo e arduo. Cruciale sarà il continuo monitoraggio da parte delle istituzioni che dovranno inoltre varare politiche concrete per proteggere i diritti occupazionali.
In agronomia è cruciale il principio della rotazione delle colture, consistente nell’alternanza sul medesimo terreno di varie specie vegetali al fine sia di migliorare la fertilità del suolo sia di abbattere la presenza dei parassiti o malattie. Questa prassi secolare conserva oggi una primaria importanza nel garantire metodi agricoli sostenibili.
Sul piano tecnico avanzato, introdurre sistemi d’agricoltura di precisione rappresenta una possibile soluzione all’avanguardia mirata a ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili potenziando contestualmente la produttività effettiva. Questi sistemi sfruttano tecnologie avanzate quali sensori, droni e analisi dei dati per osservare lo stato del suolo e delle colture. Questa modalità permette azioni specifiche che limitano gli sprechi minimizzando l’impatto sull’ambiente.
Considerando queste metodologie emerge la rilevanza di un approccio coeso che intrecci la tradizione con l’innovazione per affrontare le sfide dell’agricoltura attuale. Soltanto tramite uno sforzo condiviso ed informato possiamo ambire a realizzare un domani più equo e sostenibile per tutti coloro che operano nell’ambito agricolo.