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- Singapore punta a produrre localmente il 30% del fabbisogno alimentare entro il 2030, riducendo la dipendenza dalle importazioni.
- L'Italia contribuisce con un investimento di 300 milioni di euro attraverso l'Agritech Center a Napoli, sviluppando tecnologie verdi.
- Collaborazione con la Rete Emilia Romagna Mercati per ottimizzare la logistica alimentare e mantenere la freschezza dei prodotti.
Singapore si trova al centro di un’importante sfida: raggiungere l’autosufficienza alimentare entro il 2030 attraverso l’iniziativa “30 by 30”. Questo progetto mira a produrre localmente il 30% del fabbisogno alimentare del Paese, riducendo la dipendenza dalle importazioni, che attualmente coprono il 90% del consumo. L’evento “30 by 30”, tenutosi recentemente, ha riunito esperti e rappresentanti internazionali per discutere strategie innovative e collaborazioni necessarie per raggiungere questo ambizioso traguardo. Personalità di spicco come Giorgio Maria Rosica, quale rappresentante dell’Accademia Italiana della Cucina, Dante Brandi, ambasciatore d’Italia presso Singapore, e il professor Zhou Weibiao dell’Università Nazionale di Singapore erano tra i partecipanti principali.
Innovazione Tecnologica e Collaborazione Internazionale
Nella città-stato di Singapore, dove le risorse agricole sono scarse, si è notevolmente investito in tecnologie di punta quali il vertical farming, lo sviluppo di nuove fonti proteiche e l’integrazione di intelligenza artificiale e robot nei sistemi di coltura urbana. Queste innovazioni mirano a garantire una maggiore resilienza alimentare, riducendo la vulnerabilità del Paese alle interruzioni delle catene di approvvigionamento globali. Durante l’evento, l’ambasciatore Brandi ha sottolineato il ruolo di primo piano dell’Italia nella ricerca agricola, evidenziando l’eredità dell’Expo 2015 di Milano e l’impegno continuo verso soluzioni sostenibili. L’Italia, attraverso il suo Agritech Center a Napoli, finanziato con 300 milioni di euro, si propone di sviluppare tecnologie verdi e alimentazione innovativa, contribuendo a nutrire una popolazione globale in crescita.
- 🌱 Grande prova di collaborazione: Italia e Singapore insieme......
- 🤔 Questo progetto potrebbe avere conseguenze negative impreviste......
- 🌍 Interessante come il connubio tradizione-tecnologia possa trasformare l'agricoltura......
Il Contributo Italiano alla Sfida di Singapore
Il professor Zhou Weibiao ha spiegato che il raggiungimento dell’obiettivo del “30 by 30” richiede non solo tecnologie all’avanguardia, ma anche il supporto di partner internazionali come l’Italia. Grazie alla sua robusta tradizione agricola e alle avanzate competenze tecnologiche, l’Italia fornisce un contributo decisivo a Singapore. Un esempio tangibile di cooperazione è rappresentato dalla collaborazione con la Rete Emilia Romagna Mercati, rinomata per la sua eccellente gestione e distribuzione dei prodotti freschi. Questa organizzazione è in grado di condividere la propria expertise per ottimizzare il settore logistico alimentare e favorire la digitalizzazione, assistendo Singapore nel creare reti più funzionali di distribuzione e assicurando che i prodotti locali rimangano di alta qualità e freschi.
Un Futuro Sostenibile Attraverso la Collaborazione
Iniziative come il “30 by 30” non solo rafforzano la sicurezza alimentare locale, ma rappresentano anche un passo verso un futuro più sostenibile a livello globale. La collaborazione tra Singapore e l’Italia dimostra l’importanza di unire le forze per affrontare le sfide del XXI secolo. Con le sue millenarie pratiche agricole e l’entusiasmo verso l’innovazione, l’Italia risulta essere il partner ideale per sostenere Singapore nel raggiungimento dei suoi target alimentari.
Nel contesto dell’agricoltura moderna, una nozione di base è l’importanza della rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a prevenire l’accumulo di parassiti e malattie. Questa tecnica, sebbene tradizionale, si integra perfettamente con le moderne tecnologie agricole, come l’agricoltura verticale, che Singapore sta adottando. Un concetto avanzato correlato è l’uso di sensori IoT per monitorare le condizioni del suolo e delle piante in tempo reale, ottimizzando così l’uso delle risorse e migliorando la resa delle colture. Riflettendo su questi sviluppi, emerge chiaramente come la tecnologia e la tradizione possano coesistere e rafforzarsi a vicenda, aprendo la strada a un’agricoltura più sostenibile e resiliente.