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- La rottura dell'argine del fiume Oglio ha compromesso le produzioni agricole locali, lasciando i campi senza protezione idraulica, con un mezzo agricolo travolto dall'acqua.
- A Forlì, l'argine del fiume Montone si è rotto nuovamente, causando danni tra il 70% e l'80% del raccolto perduto.
- Emilia-Romagna è particolarmente vulnerabile, con quasi metà del territorio a rischio di allagamenti ricorrenti.
Improvvise rotture degli argini: un colpo devastante per l’agricoltura
Le recenti e intense precipitazioni hanno portato a una serie di eventi catastrofici che hanno colpito duramente l’agricoltura italiana. Tra i casi più significativi, la rottura dell’argine del fiume Oglio nella frazione di Grumone, tra Corte de’ Frati e Robecco d’Oglio, ha avuto conseguenze devastanti. Nonostante il livello del fiume non avesse raggiunto il limite massimo di sicurezza, un cedimento al di sotto dell’argine ha causato una fuoriuscita incontrollata delle acque. Questo evento ha compromesso le produzioni agricole locali, lasciando i campi senza protezione idraulica. Inoltre, un mezzo agricolo, posizionato per sollevare le acque della Roggia Pannina, è stato travolto dall’improvviso cedimento, rendendo impossibile la sua messa in sicurezza.
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Le conseguenze delle esondazioni a Forlì e in Emilia-Romagna
A Forlì, l’argine del fiume Montone si è rotto nello stesso punto già colpito nel 2023, causando allagamenti che hanno sommerso campi e aziende agricole. Coldiretti Forlì-Cesena ha segnalato danni gravissimi, con campi allagati da 80 a 100 centimetri d’acqua. La situazione è monitorata costantemente, con l’obiettivo di fornire un quadro chiaro dei danni subiti. Emilia-Romagna rappresenta l’area maggiormente colpita da allagamenti, con quasi metà del territorio vulnerabile a tali calamità. Le pesanti inondazioni hanno provocato un danno agricolo valutato tra il 70% e l’80% del raccolto perduto. Le coltivazioni di cereali, mais, soia, girasole e altre sono state gravemente compromesse, con costi aggiuntivi per le nuove semine.
La risposta delle istituzioni e la necessità di interventi strutturali
Le associazioni di settore, tra cui Legacoop e Confagricoltura, hanno chiesto la dichiarazione dello stato di calamità naturale e l’attivazione di risorse idonee per le aree colpite. L’assessore regionale Alessio Mammi ha espresso piena disponibilità a collaborare. È stata sottolineata l’urgenza di accelerare gli investimenti previsti dal PNRR per la messa in sicurezza del territorio, con interventi come il rifacimento degli argini e la mitigazione dei movimenti franosi. La Coldiretti, insieme ad Anbi, ha proposto un piano per aumentare la raccolta di acqua piovana, attraverso la costruzione di invasi che possano garantire acqua per usi civili, agricoli e per la produzione di energia pulita.
Una riflessione sul futuro dell’agricoltura
Le recenti calamità naturali mettono in evidenza la fragilità del sistema agricolo di fronte ai cambiamenti climatici. È fondamentale adottare strategie innovative per garantire la sostenibilità e la resilienza delle coltivazioni. Un concetto base di agricoltura correlato a questo tema è la rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a ridurre il rischio di malattie. In un contesto avanzato, l’uso di tecnologie di precisione può ottimizzare l’uso delle risorse idriche e migliorare la gestione delle colture. Riflettendo su queste sfide, emerge l’importanza di un approccio integrato che combini tradizione e innovazione per affrontare le sfide future.
- Sito ufficiale dell'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, per approfondire sulla gestione delle acque e sulla sicurezza idraulica in agricoltura.
- Sito ufficiale della Regione Emilia-Romagna con informazioni sulla gestione delle risorse idriche e la protezione del territorio
- Sito ufficiale di Coldiretti, organizzazione degli imprenditori agricoli italiani, per approfondire sulla situazione dell'agricoltura italiana e sulle iniziative intraprese per fronteggiare le esondazioni devastanti.