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- Nel 2024, la produzione nazionale di granella è diminuita del 20% rispetto al 2023.
- Gli ibridi semi-dwarf offrono una maggiore resistenza a eventi climatici estremi grazie alla loro struttura.
- Il protocollo Combi Mais 1.1 ha registrato una resa media di 14,8 tonnellate per ettaro, superando la media regionale.
Il 2024 si è rivelato un anno complesso per la coltivazione del mais, caratterizzato da condizioni meteorologiche avverse che hanno messo a dura prova gli agricoltori. L’inverno piovoso ha saturato i terreni, rallentando le operazioni di preparazione, mentre la primavera ha portato precipitazioni abbondanti che hanno ostacolato le semine e i trattamenti di concimazione. L’estate, seppur breve, ha visto picchi termici elevati che hanno interferito con la maturazione del mais, favorendo lo sviluppo di muffe tossigene. Questo scenario ha portato a una contrazione stimata del 20% nella produzione nazionale di granella rispetto al 2023, un anno già non particolarmente produttivo.
In questo contesto, il cambiamento climatico presenta sia sfide che opportunità. L’allungamento della stagione autunnale e la disponibilità di ibridi precoci offrono nuove possibilità per la coltivazione del mais, permettendo di sfruttare al meglio le condizioni climatiche mutevoli. Tuttavia, il timore di contaminazioni da aflatossine e le fluttuazioni dei prezzi di mercato rappresentano ulteriori ostacoli da superare.
Innovazioni Genetiche: Gli Ibridi Semi-Dwarf
La genetica offre soluzioni promettenti per affrontare le sfide climatiche. Gli ibridi semi-dwarf o short corn, con internodi più corti e una crescita in altezza ridotta, rappresentano un’importante innovazione. Queste piante mantengono una superficie fogliare comparabile agli ibridi convenzionali, garantendo elevate capacità produttive e una qualità del trinciato ottimale grazie all’alto contenuto di amido e al minore contenuto di fibra.
Questi ibridi presentano una doppia tolleranza: una maggiore resistenza allo stroncamento causato da tempeste di vento e un minor danno da grandine, grazie alla disposizione ravvicinata delle foglie che offre una protezione naturale. Tali caratteristiche rendono il mais un seminativo di riferimento nelle pianure irrigue, consentendo di valorizzare le condizioni offerte dal cambiamento climatico.
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Combi Mais 2024: Un Protocollo di Successo
Il protocollo Combi Mais 1.1 ha dimostrato come le agrotecniche avanzate possano mitigare gli effetti di un clima sempre più estremo. Nonostante le difficoltà meteorologiche, il progetto ha registrato una resa media di 14,8 tonnellate per ettaro di granella, superando ampiamente la media regionale. Questo risultato è stato ottenuto grazie a una gestione attenta dell’irrigazione, della nutrizione e della difesa delle colture, che ha permesso di controllare lo stress delle piante e aumentare la resilienza del sistema agricolo.
Il protocollo ha coinvolto diverse aziende leader nel settore, tra cui Netafim, Unimer, Cifo, Bayer Cropscience, Agriserv, VH Italia e Ri.Vi., che hanno contribuito con soluzioni innovative per l’irrigazione, la nutrizione e la protezione delle colture. Grazie a queste collaborazioni, il progetto Combi Mais ha dimostrato che è possibile ottenere costanza produttiva e redditività anche in annate difficili.
Conclusioni: Verso un’Agricoltura Resiliente
L’evoluzione delle tecniche agricole e delle innovazioni genetiche offre nuove prospettive per la coltivazione del mais in un contesto climatico in continua evoluzione. La capacità di adattarsi e sfruttare le opportunità offerte dal cambiamento climatico sarà fondamentale per garantire la sostenibilità e la redditività delle colture.
In agricoltura, una nozione di base importante è la rotazione delle colture, che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a ridurre l’incidenza di parassiti e malattie. Una pratica avanzata correlata al tema del mais è l’agricoltura di precisione, che utilizza tecnologie avanzate per ottimizzare l’uso delle risorse e migliorare l’efficienza produttiva.
Riflettendo su queste innovazioni, è evidente che il futuro dell’agricoltura risiede nella capacità di combinare tradizione e innovazione. Solo attraverso un approccio integrato e sostenibile sarà possibile affrontare le sfide del cambiamento climatico e garantire la sicurezza alimentare per le generazioni future.