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Il nuovo piano dell’UE per un’agricoltura sostenibile e produttiva

Scopri come il documento 'A shared prospect for farming and food in Europe' rivoluzionerà il settore agricolo con 13 raccomandazioni chiave.
  • 13 raccomandazioni fondamentali presentate nel documento 'A shared prospect for farming and food in Europe'.
  • La protesta degli agricoltori ha evidenziato la necessità di riconoscere la specificità del lavoro agricolo, nonostante le sovvenzioni rappresentino il 31% del bilancio europeo.
  • La prossima legislatura europea dovrà affrontare il problema del ricambio generazionale, con solo il 12% dei titolari di aziende agricole sotto i 40 anni.
  • La quantità di terreno coltivabile per persona è proiettata a scendere da 0,45 ettari del 1961 a 0,1 ettari nel 2050.

La dialogo strategico sull’avvenire dell’agricoltura nell’Unione Europea, avviato alla luce delle sempre più frequenti proteste degli agricoltori, si è recentemente concluso con la presentazione del documento finale, “A shared prospect for farming and food in Europe,” da parte della presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Questo testo, risultato di una partecipazione attiva di 29 soggetti tra ambientalisti, sindacalisti, rappresentanti del business, accademici e istituti bancari, rappresenta una tappa fondamentale per il futuro dell’agricoltura europea.

Le 14 associazioni coinvolte hanno formulato 13 raccomandazioni essenziali, che spaziano dall’ambiente al benessere animale, dall’agricoltura biologica all’agroecologia, fino alla salute pubblica. Queste raccomandazioni mirano a promuovere una transizione agroecologica giusta e sostenibile, in risposta alle molteplici crisi che affliggono il settore agricolo europeo.

Il raggiungimento di questa «prospettiva condivisa» è notevole, data l’eterogeneità dei partecipanti. Tra i firmatari figurano organizzazioni come Ifoam (Federazione dei movimenti per l’agricoltura biologica), Greenpeace, Birdlife e La Vía Campesina, che hanno lavorato insieme per delineare un futuro sostenibile per l’agricoltura europea.

La protesta degli agricoltori e le risposte della Commissione europea

La «rivolta dei trattori» che ha avuto luogo in vari paesi europei a marzo 2024 ha messo in luce un malessere diffuso tra gli agricoltori. Le richieste degli imprenditori agricoli, pur variegate, convergono su un punto centrale: la necessità di riconoscere la specificità del loro lavoro, caratterizzato da alti rischi e incertezze. Nonostante le sovvenzioni europee, che rappresentano il 31% del bilancio europeo nel periodo 2023-2027, gli agricoltori lamentano un aumento delle richieste normative, come quelle della strategia Farm to Fork e del regolamento per il ripristino della natura.

Il professor Dario Casati, presidente della sezione Nord-Ovest dell’Accademia dei Georgofili, ha sottolineato come i sussidi all’agricoltura rischino di diventare una semplice partita di giro a vantaggio di un apparato burocratico che poco ha a che fare con la produzione di alimenti e la gestione del territorio. Inoltre, parte dei finanziamenti europei, attraverso un complicato sistema di ridistribuzione, non arriva agli agricoltori ma viene invece erogata alle industrie di trasformazione, alle catene di distribuzione, alle cooperative ed alle associazioni di categoria.

In risposta alle proteste, la Commissione europea ha introdotto modifiche e semplificazioni ai meccanismi della Politica agricola comune (Pac) nel mese di maggio. Tuttavia, il nuovo governo europeo, eletto a giugno, dovrà affrontare la sfida di riformare la Pac in modo che possa sostenere un’agricoltura altamente produttiva e sostenibile, in grado di rispondere alle esigenze di una popolazione mondiale in crescita.

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Le tre priorità assolute della Politica agricola comune

La prossima legislatura europea dovrà affrontare tre problematiche principali che affliggono l’agricoltura non solo europea, ma mondiale: il ricambio generazionale, i cambiamenti climatici e la degradazione dei suoli.

Un’indagine della Commissione europea del 2020 ha mostrato che il 57,6% dei titolari di aziende agricole aveva almeno 55 anni, mentre solamente il 12% era sotto i 40 anni. Questo dato evidenzia l’urgenza di favorire il ricambio generazionale per garantire la sostenibilità del settore agricolo sul lungo termine.

I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia costante per la produzione agricola. Eventi estremi come caldo prolungato, siccità e grandinate estreme stanno mettendo in crisi le principali colture. Ad esempio, nel 2022, le alte temperature e la prolungata assenza di precipitazioni hanno favorito la diffusione delle larve di elateridi, che hanno ridotto la produzione di patate.

La degradazione dei suoli, dovuta a erosione, urbanizzazione e perdita di sostanza organica, rappresenta una grave minaccia per la produzione agricola. Le proiezioni indicano che la quantità di terreno coltivabile per persona passerà da 0,45 ettari del 1961 a 0,1 ettari nel 2050. Inoltre, nel 25% dei terreni europei, il tasso di sostanza organica è sotto la soglia accettabile, compromettendo la fertilità naturale del suolo.

Il Forum Annuale dell’AREFLH

L’Assemblea delle Regioni Europee Frutticole, Orticole e Floricole (AREFLH) ha annunciato la prima edizione del suo Forum Annuale, che si terrà il 6 novembre 2024 a Bruxelles e online. Questo evento rappresenta un’opportunità unica per discutere del futuro dell’agricoltura europea e per rafforzare la collaborazione tra le diverse parti interessate.

Il Forum sarà organizzato attorno a tre temi principali: i risultati del Dialogo Strategico sul futuro dell’agricoltura, l’importanza dell’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) per i prodotti ortofrutticoli e le sfide della sostenibilità, con un focus su imballaggi e gestione delle risorse idriche.

Simona Caselli, Presidente dell’AREFLH, ha evidenziato come la forma di conferenza aperta costituisca una piattaforma fondamentale per instaurare un dialogo utile e diretto con le istituzioni europee. L’obiettivo è mettere in piedi una struttura di collaborazione stabile, intensificando l’impegno a collaborare strettamente con i partner europei.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il futuro dell’agricoltura europea dipenderà dalla capacità di affrontare sfide complesse come il ricambio generazionale, i cambiamenti climatici e la degradazione dei suoli. La transizione verso un’agricoltura sostenibile richiederà un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni europee agli agricoltori stessi.

Una nozione base di agricoltura correlata a questo tema è l’importanza della rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a prevenire l’accumulo di parassiti e malattie. Una nozione avanzata è invece l’uso delle tecniche di genome editing per sviluppare nuove varietà di piante più resistenti agli stress biotici e abiotici, migliorando così l’efficienza produttiva e la sostenibilità ambientale.

Riflettendo su questi temi, è evidente che il futuro dell’agricoltura europea richiede un approccio integrato e innovativo, capace di coniugare produttività e sostenibilità. Solo così sarà possibile garantire cibo a sufficienza per una popolazione mondiale in crescita e preservare le risorse naturali per le generazioni future.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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