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Emergenza cinghiali e peste suina: azioni urgenti per salvare l’agricoltura italiana

La peste suina africana e l'invasione dei cinghiali minacciano la filiera suinicola e le colture: scopri le nuove misure di contenimento e prevenzione.
  • Gli indennizzi regionali coprono solo il 22% dei danni provocati dai cinghiali, con un totale di 900.000 euro solo per il Veneto.
  • In Piemonte, registrati 3 nuovi focolai di peste suina africana, portando il totale a 7 focolai nella regione.
  • In Lombardia, 385 allevamenti con circa 335.000 suini sono in stato di allerta per evitare il rischio di contagio.

La situazione legata alla peste suina africana (PSA) e all’emergenza cinghiali sta diventando sempre più critica in Italia, con un impatto significativo sull’agricoltura e sulla filiera suinicola. Il senatore Udc Antonio De Poli ha espresso preoccupazione per l’emergenza cinghiali, che sta colpendo duramente le colture nei Colli Euganei e in tutto il Veneto. De Poli ha sottolineato che, nonostante gli sforzi compiuti finora, è necessario intensificare le azioni e rafforzare le politiche di contenimento per affrontare un fenomeno in crescita.

Secondo De Poli, gli indennizzi attualmente previsti dalla Regione coprono solo il 22% dei danni provocati dai cinghiali, che ammontano a circa 900.000 euro solo per il Veneto. La peste suina africana, diffusa principalmente dai cinghiali, rappresenta una minaccia non solo per la salute animale, ma anche per l’intera filiera suinicola italiana, un settore cruciale per l’economia nazionale.

Nuovi Focolai di Peste Suina Africana in Piemonte

Recentemente, tre nuovi focolai di PSA sono stati registrati in altrettanti allevamenti del Novarese, portando a sette il totale dei focolai in Piemonte. Gli allevamenti colpiti, situati a Castellazzo, San Pietro Mosezzo e Casalvolone, hanno visto l’abbattimento di oltre 7.000 maiali. La situazione è particolarmente grave nella “zona rossa” del Novarese, dove i controlli sono serrati e gli stabilimenti restano in isolamento per quindici giorni.

Luciano Salvadori, presidente di Coldiretti Novara-Vco, ha evidenziato che oltre il 40% dei maiali presenti nel distretto suinicolo è stato soppresso a causa del virus. Gabriele Carenini, presidente regionale della Cia, ha sottolineato la necessità di misure drastiche, come l’intervento dell’Esercito, per eliminare i cinghiali e prevenire ulteriori contagi.

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  • 🌟 Grazie agli sforzi delle istituzioni, l'agricoltura italiana può sperare......
  • 🙁 I danni agricoli coperti solo al 22%? È inaccettabile che......
  • 🤔 Interessante la proposta di un vaccino: potremmo vedere una svolta......

Preoccupazione e Misure Precauzionali in Lombardia

In Lombardia, nonostante non siano stati registrati focolai di PSA nella bergamasca, l’allerta è alta. La regione ha contato finora 19 focolai, e gli allevatori di suini sono in uno stato di preoccupazione costante. In via precauzionale, molte aziende hanno chiuso i propri allevamenti per evitare il rischio di contagio. La scoperta di un singolo caso di PSA comporterebbe l’abbattimento dell’intero allevamento, con gravi conseguenze economiche.

Attualmente, la bergamasca conta 385 allevamenti con circa 335.000 suini. Gli allevatori preferiscono restare isolati per proteggere i propri animali e le proprie attività, nonostante non ci siano disposizioni obbligatorie in tal senso.

Proposte e Soluzioni per Affrontare l’Emergenza

Le associazioni di categoria, come Coldiretti e Cia, stanno lavorando attivamente per trovare soluzioni efficaci all’emergenza PSA. Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova, ha sottolineato l’importanza di rigidi protocolli di biosicurezza e sorveglianza sanitaria negli allevamenti. Tuttavia, è necessario mettere in campo tutte le azioni di prevenzione e controllo per evitare un impatto devastante sulla filiera suinicola.

Enrico Allasia, presidente regionale di Confagricoltura, ha proposto l’eliminazione preventiva di tutti i maiali presenti nelle “zone rosse” per annullare ogni rischio di focolaio. Salvadori di Coldiretti ha invece suggerito un’alternativa medica, con la ricerca di un vaccino da inoculare ai suinetti nei primi stadi di vita.

Bullet Executive Summary

La peste suina africana e l’emergenza cinghiali rappresentano una sfida complessa per l’agricoltura italiana. Le misure attuali, sebbene efficaci, necessitano di un ulteriore rafforzamento per contenere un fenomeno in crescita. La collaborazione tra istituzioni, associazioni di categoria e allevatori è fondamentale per proteggere un settore cruciale per l’economia nazionale.

In agricoltura, una nozione base correlata al tema è l’importanza della biosicurezza negli allevamenti, che prevede l’adozione di misure preventive per evitare la diffusione di malattie. Una nozione avanzata riguarda invece l’uso della ricerca scientifica per sviluppare vaccini e soluzioni mediche innovative, come proposto per la PSA.

Riflettendo su queste tematiche, è evidente che la sostenibilità e la sicurezza alimentare richiedono un approccio integrato e multidisciplinare. Solo attraverso la cooperazione e l’innovazione possiamo affrontare le sfide future e garantire la prosperità del settore agricolo.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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