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- Oltre 40.000 cinghiali devastano i campi e causano incidenti stradali, danneggiando l'economia agricola del Molise.
- Il presidente di Coldiretti Molise, Claudio Papa, chiede un Piano regionale straordinario di contenimento della specie per proteggere le imprese agricole e la sicurezza dei cittadini.
- I consiglieri regionali hanno promesso di istituire una Commissione permanente per risolvere il problema con rapidità ed efficacia.
Nella mattinata del 10 luglio 2024, le strade di Campobasso si sono riempite di agricoltori esasperati e cittadini preoccupati. Armati di striscioni e slogan come “Basta Cinghiali!” e “Difendiamo campagna e città dai cinghiali”, centinaia di persone si sono radunate davanti al Consiglio Regionale in via IV Novembre. La manifestazione, organizzata da Coldiretti Molise, ha evidenziato un problema ormai insostenibile: l’invasione dei cinghiali.
Oltre 40.000 cinghiali stanno devastando i campi, causando incidenti stradali e incursioni nei centri abitati. Il presidente regionale di Coldiretti Molise, Claudio Papa, ha dichiarato: “Chiediamo subito un Piano regionale straordinario di contenimento della specie, previsto dalla Legge 157/92, per salvaguardare le imprese agricole e la sicurezza dei cittadini”. L’urgenza di interventi strutturali è sottolineata anche dall’emergenza sanitaria legata alla Peste Suina Africana (PSA).
Accanto a Papa, erano presenti il vice presidente regionale Adamo Spagnoletti, i presidenti provinciali di Campobasso Giacinto Ricciuto e di Isernia Mario Di Geronimo, e il direttore regionale Aniello Ascolese. L’intera dirigenza di Coldiretti, insieme ai movimenti dei Giovani e delle Donne imprenditrici, ha raccontato storie di difficoltà e perdite economiche. “I cinghiali sono arrivati nelle città, nei parchi giochi e nelle strade”, ha affermato Papa. Gli imprenditori chiedono di poter continuare a lavorare, per produrre cibo e reddito.
La politica non è rimasta indifferente. I consiglieri regionali Stefania Passarelli e Armandino D’Egidio hanno promesso un impegno concreto: “Istaureremo una Commissione permanente per analizzare e risolvere il problema con rapidità ed efficacia”. La manifestazione di oggi è solo l’ultima di una serie di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su un’emergenza che rischia di compromettere il futuro dell’agricoltura molisana. Coldiretti Molise continuerà a lottare per soluzioni rapide e definitive.
La Reazione Politica: Critiche e Proposte
La capogruppo regionale del Pd, Simona Meloni, ha dichiarato: “È stata necessaria una massiccia mobilitazione degli agricoltori, una protesta di rabbia e indignazione, per far approvare un Piano di interventi urgenti contro i cinghiali e la peste suina africana. La Giunta regionale, per anni, si è nascosta dietro slogan, senza distinguersi per celerità nel supporto all’agricoltura”.
Meloni ha stigmatizzato il clamore per un atto richiesto da Coldiretti a ridosso di una nuova scadenza elettorale regionale. “Negli ultimi cinque anni, il presidente Tesei e la maggioranza di destra sono andati avanti per inerzia, non ascoltando le istanze dei produttori, ricordandosi solo in casi spot elettorali e concedendo iniziative dopo proteste di piazza”.
In Consiglio regionale giace una mozione firmata dal segretario Pd Tommaso Bori, che chiede procedure più snelle per attingere a finanziamenti, autorizzazioni, licenze e certificazioni. “Non chiediamo deregolamentazione, ma di andare incontro agli imprenditori e agricoltori, assorbiti da attività burocratiche semplici”, ha spiegato Meloni. Per la filiera zootecnica, non sono mancati appelli, allarmi e suggerimenti, tutti caduti nel vuoto.
Meloni ha sottolineato la necessità di un confronto con la grande distribuzione regionale, le associazioni di categoria e gli allevatori del comparto per realizzare un progetto corale e collaborativo, risolvere le problematiche del processo produttivo e conservativo della carne Chianina, come macellazione e frollatura. “Sono necessarie campagne di sensibilizzazione, corretta informazione e valorizzazione di questa pregiata carne, che in Umbria conta su 16.734 capi allevati in 535 allevamenti iscritti all’Anabic”.
La Mobilitazione degli Agricoltori a Genova e Trento
Anche a Genova, gli agricoltori sono scesi in piazza per chiedere un piano straordinario contro i danni causati dai cinghiali alle colture. La manifestazione ha visto una partecipazione massiccia, con agricoltori che hanno esposto i danni subiti e le difficoltà nel mantenere le loro attività produttive.
Nel Trentino Alto Adige, Coldiretti ha organizzato una grande mobilitazione a Trento per sensibilizzare le istituzioni locali sui temi urgenti per il settore agricolo. L’appuntamento è fissato per giovedì 11 luglio alle ore 10 davanti al Palazzo della Regione in Piazza Dante. Centinaia di agricoltori sono attesi in piazza per manifestare e chiedere risposte concrete su tematiche affrontate in incontri territoriali nei mesi scorsi.
Il presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi, ha spiegato: “La manifestazione di giovedì fa seguito a una serie di incontri organizzati da Coldiretti in regione la scorsa primavera, con grande partecipazione dei soci. Abbiamo raccolto una sintesi delle principali richieste dal mondo agricolo, delle criticità e degli obiettivi futuri. La partecipazione attiva e numerosa è un segno della volontà dei soci di essere protagonisti del cambiamento”.
Al primo posto tra le richieste c’è la gestione della fauna selvatica, seguita dalla burocrazia. “Chiediamo risposte concrete e immediate rispetto alla problematica dei grandi carnivori e dei cinghiali, che rappresentano una minaccia pressante per i nostri pascoli e la sicurezza delle persone”, ha dichiarato Barbacovi. “È indispensabile ottenere interventi tempestivi ed efficaci per garantire la protezione delle nostre attività e delle nostre vite”.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la crisi dei cinghiali rappresenta una minaccia significativa per l’agricoltura e la sicurezza in diverse regioni italiane. Le manifestazioni degli agricoltori a Campobasso, Genova e Trento evidenziano l’urgenza di interventi strutturali e concreti da parte delle istituzioni. La politica deve rispondere con rapidità ed efficacia, ascoltando le istanze dei produttori e adottando misure per semplificare le procedure burocratiche e proteggere le attività agricole.
Una nozione base di agricoltura correlata al tema principale dell’articolo è la rotazione delle colture, una pratica che può aiutare a ridurre i danni causati dalla fauna selvatica diversificando le colture e rendendo i campi meno attraenti per gli animali.
Una nozione di agricoltura avanzata applicabile al tema dell’articolo è l’uso di tecnologie di monitoraggio e recinzioni elettriche intelligenti. Queste tecnologie possono aiutare a prevenire l’incursione di cinghiali e altri animali selvatici nei campi coltivati, proteggendo le colture e riducendo i danni economici per gli agricoltori.
Riflettendo su queste problematiche, è evidente che la collaborazione tra agricoltori, istituzioni e tecnologie avanzate è fondamentale per affrontare le sfide dell’agricoltura moderna.