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Crollo della produzione di miele: l’allarme degli apicoltori italiani

Le piogge incessanti e le temperature rigide hanno devastato la produzione di miele nel VCO e nelle Marche, con perdite fino al 95%. Ecco cosa succede.
  • Le piogge abbondanti e le temperature rigide hanno ridotto le api alla fame, costringendo gli apicoltori a intervenire con alimentazioni di emergenza.
  • Nel VCO, la produzione di miele è in calo del 90% a causa delle condizioni meteorologiche avverse.
  • Gli apicoltori marchigiani segnalano perdite del 90-95% per il miele di coriandolo e tiglio, con danni economici che potrebbero superare i 3,7 milioni di euro.

Le piogge abbondanti e le temperature rigide hanno ridotto le api alla fame, costringendo gli apicoltori a intervenire con alimentazioni di emergenza per salvarle. La situazione è particolarmente allarmante nel bresciano, dove si contano quasi 30.000 alveari custoditi da oltre mille apicoltori hobbisti. La produzione totale di miele, propoli, cera e derivati si attesta intorno alle 300mila tonnellate. In Lombardia, il numero di alveari curati sale a 156mila.

Estate senza miele nel VCO: a rischio anche il millefiori della Val Grande

La produzione di miele nel VCO è in calo del 90% a causa delle temperature rigide e delle piogge incessanti che hanno condizionato le fioriture. Gli apicoltori descrivono la stagione come devastante. Fabio Tombesi, titolare di Apicoltura Ca dul Pin, spiega: «In un’annata normale, a questo punto della stagione avremmo già iniziato i trattamenti in laboratorio. Quest’anno, invece, non abbiamo prodotto nulla e non so se riusciremo a farlo nelle prossime settimane. Le api sono affamate, piccole e smagrite. Abbiamo perso la prima fioritura di acacia e il millefiori di primavera è andato a zero. Non abbiamo potuto fare nomadismo per portare le api in alta montagna a causa del meteo, rischiando di perdere il pregiato millefiori di montagna, presidio Slow Food. La produzione media per cassa è di uno o due kg, contro i 25 kg normali».

Grido d’allarme degli apicoltori marchigiani

Gli apicoltori delle Marche lanciano un nuovo grido di allarme per la crisi del settore causata dal clima. Negli ultimi quattro anni, i raccolti sono stati compromessi con produzioni ai minimi storici. I presidenti dei Consorzi apistici delle Marche, Frederic Oliva, Giovanni Zucconi, Alvaro Caramanti e Sergio Cocciarini, sottolineano che le produzioni sono al collasso, con perdite dal 90 al 95% per il miele di coriandolo e tiglio. Lo scorso anno, il danno da mancata produzione di miele di acacia è stato di circa 3,7 milioni di euro, e quest’anno il rischio è che la cifra salga vertiginosamente. Il costo per produrre 1 kg di miele in Italia supera i 4 euro, mentre il mercato è invaso da miele importato dalla Cina a 1,70 euro. Gli apicoltori marchigiani chiedono un tavolo di crisi alla Regione Marche e al Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare.

Bullet Executive Summary

La crisi del settore apistico, aggravata dai cambiamenti climatici e dalle condizioni meteorologiche avverse, sta mettendo a dura prova gli apicoltori italiani. La produzione di miele è crollata del 90% in molte regioni, con gravi ripercussioni economiche e ambientali. Gli apicoltori sono costretti a intervenire con alimentazioni di emergenza per salvare le api, aumentando i costi di gestione delle aziende. La situazione richiede interventi urgenti da parte delle istituzioni per sostenere il settore e garantire la sopravvivenza delle api, fondamentali per l’ecosistema.

In agricoltura, la nozione di impollinazione è fondamentale. Le api, attraverso il loro lavoro di impollinazione, contribuiscono alla riproduzione di molte piante e alla produzione di frutta e verdura. Senza di loro, molte colture non potrebbero esistere.

Una nozione avanzata correlata è l’uso di pratiche agricole sostenibili per supportare la salute delle api. Questo include la riduzione dell’uso di pesticidi, la promozione della biodiversità e la creazione di habitat favorevoli per le api. Adottare queste pratiche può contribuire a mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e garantire un futuro più sostenibile per l’apicoltura e l’agricoltura in generale.

In conclusione, riflettere su come le nostre azioni quotidiane influenzano l’ambiente e le api può aiutarci a prendere decisioni più consapevoli e sostenibili, contribuendo alla salvaguardia di questi preziosi insetti e del nostro ecosistema.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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