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- Divieto di lavoro all'aperto dalle 12:30 alle 16:00 fino al 31 agosto 2024.
- Basato su mappa del rischio fornita dal progetto Worklimate dell'Inail.
- Temperature previste a sfiorare i 40 gradi a causa del caldo africano 'Minosse'.
Il 19 giugno 2024, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha firmato un’ordinanza storica che vieta l’esposizione prolungata al sole dei lavoratori nei settori agricolo, florovivaistico ed edilizio. Questo provvedimento, che ha un’efficacia immediata e durerà fino al 31 agosto 2024, è stato accolto con entusiasmo dal consigliere regionale Giulio Zelli, presidente della commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio.
Secondo Zelli, l’ordinanza rappresenta un passo significativo verso la tutela dei lavoratori esposti a condizioni climatiche estreme. Il divieto si applica dalle 12:30 alle 16:00, le ore più calde della giornata, quando il rischio di malori e decessi è particolarmente elevato. Questo provvedimento riguarda l’intero territorio regionale e si basa su una mappa del rischio fornita dal progetto Worklimate dell’Inail, che segnala i livelli di rischio “alto” per i lavoratori esposti al sole con attività fisica intensa.
Un Provvedimento Necessario per la Sicurezza dei Lavoratori
L’ordinanza di Rocca arriva in un momento critico, con l’innalzamento delle temperature e l’arrivo previsto del caldo africano, soprannominato “Minosse”, che porterà le temperature a sfiorare i 40 gradi. Questo aumento delle temperature rappresenta un rischio significativo per chi lavora all’aperto, in particolare nei campi, nei vivai e nei cantieri edili.
La decisione della Regione Lazio di vietare le attività lavorative all’aperto nelle ore più calde è una misura di protezione fondamentale per ridurre l’impatto dello stress termico e prevenire conseguenze gravi per la salute dei lavoratori. Rocca ha sottolineato che questa misura è volta a garantire la sicurezza pubblica e a prevenire morti e incidenti sul lavoro.
La Reazione dei Sindacati e delle Associazioni di Categoria
Nonostante l’importanza dell’ordinanza, l’incontro al ministero del Lavoro sul protocollo per il caldo non è andato bene, secondo la segretaria federale della Uil, Ivana Veronese. La Uil aveva chiesto un protocollo nazionale con automatismi chiari su come trattare la questione del caldo e proteggere la vita e la salute dei lavoratori. Tuttavia, le controparti datoriali non hanno voluto firmare, sostenendo che tutto è già coperto dalla normativa esistente.
Veronese ha criticato la tardività dell’incontro e ha sottolineato che le ordinanze regionali, sebbene importanti, non coprono tutti i settori. La Uil continua a chiedere un protocollo nazionale che garantisca una protezione uniforme per tutti i lavoratori esposti al caldo.
Implicazioni e Futuro del Provvedimento
L’ordinanza firmata da Rocca rappresenta una delle iniziative volte a migliorare la qualità e la sicurezza dei luoghi di lavoro in tutto il territorio regionale. Oltre a questo provvedimento, la Regione Lazio ha previsto un aumento dei tecnici SPRESAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) nelle Asl territoriali, per garantire un monitoraggio più efficace delle condizioni di lavoro.
Questo provvedimento è un segnale forte dell’impegno dell’amministrazione Rocca verso la tutela dei lavoratori e la sensibilità verso le istanze delle associazioni di categoria. La speranza è che, tramite interventi come questo, si possa contribuire a migliorare le condizioni dei braccianti agricoli e degli operai, costruendo un modello di lavoro più efficiente e sicuro nel territorio laziale.
Bullet Executive Summary
In conclusione, l’ordinanza firmata dal presidente Francesco Rocca rappresenta un passo significativo verso la protezione dei lavoratori esposti al sole nelle ore più calde della giornata. Questo provvedimento, che vieta le attività lavorative all’aperto dalle 12:30 alle 16:00 fino al 31 agosto 2024, è una misura necessaria per ridurre l’impatto dello stress termico e prevenire conseguenze gravi per la salute dei lavoratori. Nonostante le critiche dei sindacati sulla mancanza di un protocollo nazionale, l’ordinanza della Regione Lazio è un esempio di come le amministrazioni locali possano intervenire per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Nozione base: L’esposizione prolungata al sole può causare colpi di calore, disidratazione e altre condizioni mediche gravi. È fondamentale che i lavoratori siano protetti durante le ore più calde della giornata.
Nozione avanzata: L’implementazione di tecnologie di monitoraggio del calore, come le mappe di previsione del rischio di esposizione al caldo, può aiutare a prevenire incidenti sul lavoro e migliorare la sicurezza dei lavoratori. Queste tecnologie forniscono dati in tempo reale che possono essere utilizzati per prendere decisioni informate sulla gestione dei rischi legati al calore.