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- Il decreto agricoltura firmato il 6 maggio vieta l'installazione di pannelli fotovoltaici a terra nei terreni agricoli.
- Consentita l'installazione di impianti fotovoltaici su cave, miniere cessate, terreni delle Ferrovie dello Stato e zone industriali entro un certo raggio.
- L'agrivoltaico rimane escluso dal divieto, aprendo a 60 miliardi di euro di prospettive di sviluppo secondo il Sole 24 Ore.
- Obiettivo di 38 GW di potenza fotovoltaica dai tetti delle strutture agricole entro il 2030, come indicato dal PNIEC.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha recentemente firmato il decreto Agricoltura, come appreso dal Quirinale. Questo decreto rappresenta un passo significativo per il settore agricolo, della pesca e della produzione italiana, fornendo ulteriori strumenti per rafforzare le filiere italiane e proteggere i prodotti nazionali, sinonimo di eccellenza e qualità. Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha espresso la sua gratitudine al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al governo per il risultato ottenuto.
Il decreto, tuttavia, ha sollevato polemiche, in particolare per quanto riguarda il blocco totale del fotovoltaico. L’articolo 5 del decreto non consente l’installazione di nuovi pannelli fotovoltaici, anche in aree agricole incolte o abbandonate. Questo ha suscitato critiche da parte di Angelo Bonelli, portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha sottolineato come questa misura rappresenti un colpo grave rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione e alla triplicazione della potenza da fotovoltaico entro il 2030. Secondo Bonelli, questa decisione non è volta a salvaguardare il suolo, ma piuttosto a favorire le lobby delle fonti fossili e del gas.
Il Compromesso sull’Agrivoltaico
Nonostante il divieto generale, il decreto Agricoltura ha escluso l’agrivoltaico dal divieto per i moduli a terra. Questo compromesso, raggiunto tra i ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin e i loro entourage tecnici, permette lo sviluppo di un settore con prospettive di sviluppo per 60 miliardi di euro, secondo il Sole 24 Ore. Durante un convegno dell’Associazione della proprietà fondiaria di Pavia, è stato chiarito il contesto tecnico e gli ambiti su cui sperimentare l’agrivoltaico.
Il decreto, approvato il 6 maggio dal Consiglio dei Ministri, vieta l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra nei terreni agricoli, ma consente tali impianti in altre aree come cave, miniere cessate, terreni delle Ferrovie dello Stato, gestori aeroportuali e zone industriali, entro un certo raggio. Inoltre, è stato dato il semaforo verde per nuovi impianti nelle aree adiacenti alla rete autostradale, entro 300 metri. Gli impianti per autoconsumo o legati alle comunità energetiche rinnovabili sono esclusi dal veto.
Le Reazioni delle Organizzazioni Agricole
La Coldiretti ha accolto favorevolmente il compromesso raggiunto, che soddisfa la loro richiesta di vietare l’installazione di pannelli solari su terreni agricoli, con le eccezioni descritte. La Bonomiana ha sottolineato il successo del PNRR per gli impianti fotovoltaici sui tetti delle strutture agricole, citando studi scientifici che dimostrano come l’utilizzo dei tetti disponibili potrebbe generare la potenza fotovoltaica necessaria per soddisfare l’aumento previsto di energia rinnovabile entro il 2030, secondo il PNIEC, a 38 GW.
Confagricoltura, d’altra parte, ha espresso soddisfazione per le concessioni ottenute in agrivoltaico, grazie al Ministero dell’Ambiente. Il direttore generale Barrile ha affermato che l’impegno di Confagricoltura è volto a garantire il riconoscimento del ruolo dell’impresa agricola nella produzione di energie da fonti rinnovabili, contribuendo alla transizione ecologica ed energetica e contrastando il cambiamento climatico. Il presidente nazionale Cristiano Fini ha comunicato la sua soddisfazione per l’avvio della regolamentazione del fotovoltaico a terra, che non intralcia né impedisce le attività agricole.
Bullet Executive Summary
Il recente decreto Agricoltura firmato dal presidente Sergio Mattarella ha sollevato un dibattito acceso tra sostenitori e oppositori delle energie rinnovabili. Mentre il decreto vieta l’installazione di pannelli fotovoltaici a terra nei terreni agricoli, ha escluso l’agrivoltaico, permettendo lo sviluppo di un settore con prospettive di crescita significative. Le reazioni delle organizzazioni agricole, come Coldiretti e Confagricoltura, riflettono un mix di soddisfazione e preoccupazione per le implicazioni future del decreto.
In agricoltura, una nozione di base correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a prevenire l’accumulo di parassiti e malattie. Una nozione avanzata, invece, è l’uso dell’agricoltura di precisione, che utilizza tecnologie come i droni e i sensori per monitorare e gestire le colture in modo più efficiente, riducendo l’uso di risorse e aumentando la produttività.
In conclusione, il decreto Agricoltura rappresenta un passo significativo per il settore agricolo italiano, ma solleva anche importanti questioni riguardanti il futuro delle energie rinnovabili e la sostenibilità ambientale. È essenziale che il dibattito continui, con l’obiettivo di trovare soluzioni che bilancino la protezione del suolo agricolo con la necessità di promuovere fonti di energia pulita e rinnovabile.