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- La direttiva si applicherà agli allevamenti di suini con più di 350 unità e agli allevamenti avicoli con più di 280 polli o più di 300 galline ovaiole, evidenziando l'ampio impatto sul settore.
- Le nuove norme potrebbero interessare il 90% degli allevamenti di pollame e l'80% della produzione di carne suina in Italia, mostrando la vasta portata delle regolamentazioni.
- Le imprese che non rispetteranno le nuove norme potranno essere soggette a penalizzazioni pari almeno al 3% del loro fatturato annuo interno all'UE, sottolineando la serietà delle misure introdotte.
Il Parlamento europeo ha approvato una nuova direttiva che mira a regolare le emissioni nocive provenienti dagli impianti industriali, inclusi gli allevamenti intensivi di suini e pollame. Questa decisione, presa il 12 marzo a Strasburgo, segna un punto di svolta significativo nel tentativo di mitigare l’impatto ambientale dell’agricoltura intensiva. Con 393 voti a favore, 173 contrari e 49 astensioni, la direttiva stabilisce norme più severe per la riduzione delle emissioni di ossido di azoto, ammoniaca, mercurio, metano e biossido di carbonio.
La direttiva, che esclude per il momento gli allevamenti bovini, si applicherà agli allevamenti di suini con più di 350 unità e agli allevamenti avicoli con più di 280 polli o più di 300 galline ovaiole. Questa mossa ha suscitato reazioni contrastanti tra gli agricoltori e le associazioni di categoria, molti dei quali temono che le nuove regolamentazioni possano comportare un ulteriore carico burocratico e minacciare la sopravvivenza di numerose aziende agricole di medie e piccole dimensioni.
Impatto sul Settore Agricolo e Reazioni
Le nuove norme hanno sollevato preoccupazioni tra gli agricoltori europei, che vedono nella direttiva un potenziale ostacolo alla loro competitività. Secondo Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, l’Unione europea ha perso un’occasione per sostenere il settore agricolo, rischiando di far chiudere migliaia di allevamenti a causa di una burocrazia asfissiante e della concorrenza sleale dall’estero. Anche Confagricoltura ha espresso la propria contrarietà, sottolineando come la direttiva imponga un ulteriore carico burocratico senza portare benefici tangibili alla tutela ambientale.
La Cia-Agricoltori Italiani stima che le nuove norme interesseranno il 90% degli allevamenti di pollame e l’80% della produzione di carne suina in Italia, evidenziando l’ampio impatto che queste regolamentazioni avranno sul settore. Nonostante l’esclusione degli allevamenti bovini dalla direttiva, molti speravano in un esito diverso che tenesse conto delle specificità dell’allevamento rispetto ad altri settori industrializzati.
Dettagli e Obiettivi della Direttiva
La direttiva sulle emissioni industriali (IED) si propone di ridurre le emissioni nocive per proteggere la salute umana e l’ambiente. Oltre agli allevamenti intensivi, la direttiva copre anche impianti dell’industria estrattiva e grandi impianti che producono batterie, stabilendo obiettivi obbligatori sul consumo di acqua, l’efficienza delle risorse, l’efficienza energetica e l’uso delle materie prime.
Una novità significativa è l’introduzione del Portale sulle emissioni industriali, che sostituirà l’attuale registro europeo delle emissioni inquinanti, migliorando la trasparenza e facilitando l’accesso pubblico ai dati sulle attività inquinanti. Le imprese che non rispetteranno le nuove norme potranno essere soggette a penalizzazioni pari almeno al 3% del loro fatturato annuo interno all’UE, e i cittadini danneggiati dall’inosservanza delle norme avranno il diritto di chiedere un risarcimento per i danni causati alla loro salute.
Bullet Executive Summary
La nuova direttiva dell’Unione Europea sulle emissioni industriali segna un importante passo avanti nella lotta contro l’inquinamento ambientale causato dagli impianti industriali, inclusi gli allevamenti intensivi di suini e pollame. Nonostante le critiche e le preoccupazioni sollevate dal settore agricolo, l’obiettivo è quello di proteggere la salute umana e l’ambiente attraverso la riduzione delle emissioni nocive. Questa iniziativa evidenzia la crescente consapevolezza dell’impatto ambientale dell’agricoltura intensiva e la necessità di adottare pratiche più sostenibili.
Una nozione base di agricoltura correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della gestione sostenibile degli allevamenti, che include pratiche come la riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici e l’adozione di sistemi di alimentazione e gestione del bestiame che minimizzano le emissioni nocive. Un esempio di agricoltura avanzata applicabile al tema potrebbe essere l’uso di tecnologie innovative per il trattamento e la riduzione delle emissioni di ammoniaca e metano, contribuendo così a un’agricoltura più pulita e sostenibile. Queste iniziative stimolano una riflessione personale sull’importanza di equilibrare le esigenze produttive con la tutela dell’ambiente, senza compromettere la salute umana e la biodiversità.